L’innovativa tecnica di Melinda di conservazione delle mele all’interno di celle ipogee ricavate nel cuore delle Dolomiti arriva fino al Parlamento europeo. Ieri sera l’audizione ufficiale, con il presidente del Consorzio Michele Odorizzi che ha illustrato il progetto, alla presenza degli europarlamentari Paolo De Castro e Herbert Dorfmann.
In dieci anni il risparmio energetico sarà del 50%
Le celle Melinda costituiscono il primo e unico impianto al mondo per la frigo-conservazione in ambiente ipogeo e in condizioni di atmosfera controllata. Il sistema di stoccaggio della frutta in gallerie sotterranee ricavate nel cuore delle Dolomiti, nelle grotte della Miniera di Rio Maggiore, ha richiamato l’attenzione del Parlamento europeo dopo aver vinto il premio Sodalitas sull’innovazione sostenibile.
L’innovativo metodo di frigo-conservazione delle mele attuato dalla frutticoltura cooperativa della Provincia Autonoma di Trento è composto da tre lotti per un totale di 34 celle a 300 metri di profondità. Queste consentono di stivare 30.000 tonnellate di mele con un risparmio energetico di circa 1,9 GW/h rispetto alla conservazione epigea, corrispondente all’energia elettrica utilizzata da 2.000 persone in un anno. In dieci anni, si stima, il risparmio energetico sarà del 50% con conseguente riduzione di Co2 nell’ambiente.
Michele Odorizzi: “L’attenzione dall’ambiente nel dna di Melinda”. De Castro: “Modello di eccellenza dei valori che vogliamo per la futura Pac”
“Siamo onorati che il Progetto Ipogeo sia considerato come caso di eccellenza in Europa dal punto di vista della sostenibilità – ha dichiarato il presidente del Consorzio Michele Odorizzi che ha illustrato il progetto –. Da sempre Melinda ha nel suo dna l’attenzione all’ambiente. Si tratta di una convinzione radicata, che abbiamo fatto nostra in ogni fase di produzione, dal campo alle attività di selezione e successiva conservazione”.
”Con il progetto di Melinda, prima Dop italiana, la tradizione è diventata innovazione – ha dichiarato l’onorevole Paolo De Castro, deputato del parlamento Europeo –. Un modello di eccellenza che racchiude i valori fondamentali che vogliamo far primeggiare nella futura Pac: reddito equo per i produttori, risparmio del suolo e dell’energia e rispetto dell’ambiente per una politica agricola comune competitiva e sostenibile”.
“Quando si parla di un prodotto di qualità – ha aggiunto Herbert Dorfmann –. ci si riferisce anche a un prodotto che deve essere sostenibile nel suo complesso, per quanto riguarda l’impatto sul territorio e le tecniche di conservazione. Solo in questo modo si può parlare di filiera sostenibile e di qualità”.