Al via l’accordo di miglioramento qualitativo delle pesche italiane che è alla base della campagna di promozione organizzata da Ortofrutta Italia con il sostegno del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali che partirà questo fine settimana entrando nel vivo in luglio e agosto, stagione clou del consumo: l’iniziativa sulle pesche italiane coinvolgerà migliaia di punti di vendita delle principali catene della moderna distribuzione, nonché di negozi specializzati, e gli operatori grossisti dei mercati agroalimentari.
Al centro dell’iniziativa un nuovo poster dedicato alla comunicazione istituzionale, collettiva del prodotto, ma potranno essere promozionati solo i prodotti di qualità più alta in modo “da convincere il consumatore”. Come ha spiegato il presidente di Ortofrutta Italia, Nazario Battelli, “d’ora in poi non faremo più una campagna di promozione sui prodotti tout court, ma solo su forniture che garantiscano il rispetto di un capitolato di produzione in grado di migliorarne la qualità. Sarà così per tutti i frutti che andremo a promuovere come i kiwi o gli agrumi, ad esempio per questi ultimi dovrà esserci un migliore rapporto tra grado brix e acidità. L’accordo di miglioramento qualitativo su base volontaria è stato condiviso in sede di specifico Comitato di prodotto”.
“L’obiettivo è quello di innalzare di un punto i parametri zuccherini e offrire al consumatore un prodotto più buono, soprattutto in annate in cui le condizioni meteo influiscono di più sul raccolto – spiega Gabriele Ferri, responsabile del comitato di prodotto di Ortofrutta Italia. L’anno scorso con la siccità avevamo frutti ricchi di zuccheri, quindi prodotti di livello superiore sotto l’aspetto organolettico, ma quest’anno, a causa della grande piovosità, siamo nel caso opposto. Il grado brix viene misurato oggi anche da strumenti in grado di preservare l’integrità del frutto ed è un’operazione che viene fatta in campo anche dal produttore”.
Come funziona l’accordo sulla qualità
Come funziona questo accordo condiviso su pesche e nettarine in primis, ma anche percoche e pesche piatte? L’azienda agricola o l’Op conferisce i prodotti corredati di analisi sulla qualità e a livello di piattaforma del distributore si controllerà che siano conformi al capitolato di produzione. E’ un’operazione di routine, ma la novità è nell’impegno ulteriore chiesto alla produzione: alzando l’asticella diventerà un modo per valorizzare il prodotto al consumo con vantaggi per tutti, produttori agricoli e distributori.
Per almeno quattro settimane in ogni punto di vendita che aderisce all’iniziativa verranno esposti solo produzioni che rispetteranno un capitolato condiviso in sede interprofessionale che innalza alcuni parametri qualitativi, dal colore alla dolcezza. “L’obiettivo dell’iniziativa – informa Battelli – è quello di dare un segnale importante ai consumatori italiani sull’impegno di una maggiore valorizzazione del prodotto e di stimolo al suo consumo”.
Origine italiana, stagionalità e tipologie principali
Il format istituzionale delle pesche italiane promuove l’origine e la stagionalità delle pesche e sintetizza in una comunicazione sul retro dei manifesti sul punto di vendita, le principali tipologie presenti sul mercato in questo periodo e le relative caratteristiche.
Era ora, adesso vediamo se funziona. Non se ne poteva più di pesche il cui unico pregio era quello di arrivare a scaffale due settimane prima di maycrest (e del conseguente strapparsi i capelli per la scarsa ricettività del mercato, leggasi “che strani i consumatori: non apprezzano il prodotto dal profilo organolettico insoddisfacente”). Non è mai troppo tardi per ricordarsi che vendiamo alimenti, non referenze.