Il plant-based in Italia vale 641 milioni di euro

Lo sostiene un report del Good Food Institute. Continua la crescita nonostante l’inflazione. La carne vegetale prima tra le sette categorie individuate, ma si affaccia il pesce: l’esempio Biolab

Gamberetti plant-based_Biolab
Gamberetti vegetali Biolab

I dati sul plant-based confermano che il trend continua a essere tra i più solidi: ammonta a 641 milioni di euro nel 2023  il valore delle vendite degli alimenti a base vegetale registrato in Italia e riportato nell’ultimo report del Good Food Institute. Un aumento dell’8% rispetto al 2022 e del 16,1% rispetto al 2021.

In cima alla lista  delle sette categorie di prodotti a base vegetale analizzate dall’Istituto di ricerca spiccano i prodotti di carne a base vegetale che hanno totalizzato un valore di 199 milioni di euro nel 2023 con un aumento del 24,2% negli ultimi due anni e del 12,8% tra il 2022 e il 2023.

I volumi di vendita sono aumentati del 2,6% tra il 2021 e il 2023, raggiungendo i 183 milioni di chilogrammi; il  settore, secondo il report, ha registrato vendite unitarie aumentate del 5,8% e ha raggiunto i 303 milioni di unità.

Pesce plant-based, dai gamberetti al tonno

Tonno vegetale Biolab
Tonno plant-based Biolab

Tra i settori ancora sperimentali, ma destinati a crescere in futuro, c’è il Fish analogue. Biolab,  sede a Gorizia, produce, per esempio, una vasta gamma di prodotti vegetali tra cui anche alcune novità alternative al pesce (gamberetti Fishy Burger e Tonno plant based). 

Oltre a vendere in Italia, esporta in 27 Paesi e ha recentemente partecipato alla Plant Based World Expo, l’unica fiera statunitense di soli prodotti vegani, svoltasi a New York. “Sono sempre di più gli italiani attenti alle scelte alimentari che mettono in tavola prodotti a base vegetale per sostituire le proteine animali -racconta Massimo Santinelli, fondatore e titolare di Biolab-. C’è probabilmente anche una nuova sensibilità etica: il consumo di carne da allevamento industriale, con le condizioni degli animali, pesa sulle scelte di consumo. Ci auguriamo che la politica sostenga questa transizione dei consumi stralciando definitivamente l’ipotesi, per ora congelata, di vietare il richiamo alla carne nelle etichettature dei prodotti plant-based”.

Il fatturato dell’azienda è cresciuto del 31% dal 2022 al 2023 e del 32% dal 2023 (15,9 milioni di euro) al primo semestre del 2024 (10,5 milioni di euro).

A segnalare come il settore sia di forte richiamo è arrivata recentemente la notizia che Tonazzo, realtà specializzata da 136 anni nella carne, dal 2025 abbandonerà definitivamente i prodotti animali in favore dei prodotti plant-based che già produce con il marchio kioene.

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