La Lenticchia di Altamura arriva al traguardo dell’Igp ed è la 126esima indicazione d’origine che ottiene il riconoscimento in Italia nel comparto food, la 295esima nel totale delle denominazioni d’origine agroalimentari italiane.
L’iscrizione al registro è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. 337 del 19 dicembre 2017. “Una vittoria per centinaia di agricoltori, Cooperative Agricole, aziende di lavorazione delle sementi, grossisti e confezionatori – sottolinea in un comunicato il Consorzio che unisce produttori pugliesi e lucani – e che per quasi tre anni hanno lavorato assieme per ottenere questo importante riconoscimento”.
La zona di produzione della Lenticchia di Altamura Igp comprende i Comuni di Altamura, Ruvo di Puglia, Corato, Minervino Murge, Andria, Spinazzola, Poggiorsini; Gravina in Puglia, Cassano delle Murge, Santeramo in Colle, Montemilone, Palazzo San Gervasio, Genzano di Lucania, Irsina, Tricarico, Matera, Banzi, Forenza e Tolve.
Sono 104 i soci del Consorzio della Lenticchia di Altamura Igp
“Il marchio Igp – sottolinea Antonio Nisi, presidente del Consorzio – rappresenta il frutto di un lungo lavoro da parte di tutti gli afferenti al Consorzio, oggi 104, nato per valorizzare, tutelare e promuovere la Lenticchia di Altamura la cui produzione rappresenterà un valore aggiunto, in grado di supportare gli agricoltori che la coltivano e dare una marcia in più alle produzioni”.
La lenticchia di Altamura è una granella secca, ottenuta dalle varietà Laird ed Eston, presenta una colorazione che va dal verde al marrone e con una forma appiattita con un calibro che va dai 3 ai 7 mm di diametro. Il legume ha un’ottima consistenza e un alto contenuto di ferro e proteine, facilità di cottura e soprattutto un profumo e un sapore unici, conferiti proprio dalla terra dove ha origine: la Murgia.